Riflettendo un giorno di un autunno nuovo, mi chiedo se la coscienza possa invecchiare.
Forse crescere, e maturare di esperienza.
L’Io dentro noi stessi si riconosce e si ritrova, nel momento della scelta, grazie e a causa della solitudine interiore.
Solitudine positiva in quanto esseri esclusivi e nella scelta esclusi.
Moderatamente soli, viviamo come insieme umano ed animale.
L’autonomia fittizia e l’essere se stessi tramano come una tela leggera che possiamo modellare senza poterci liberare.
Cosa fare adesso, da giovani o bambini.
Dove sono o finirò.
Quando, come e con quale guida, interna o da seguire.
Io sono.
Assolutamente Io, la mia coscienza.
Mi parlo, ascolto, l’ascolto e mi ascolto.
Sono quello di ieri, quello dei consigli giusti e delle menzogne assunte.
Sono sempre quell’elegante filo conduttore.
Oggi mi accetto e mi rispetto.
So che provandoci, davvero, l’errore sarà giusto.
Arriverò tramite percorsi a volte lunghi e interessanti.
Sono la coscienza, non più giovane, non vecchia.
Sono la coscienza.
Sono l’Io che resterà.
Non temo malattia, neanche la paura o l’insicuro Essere.
E se io coscienza fossi l’interlocutore unico dell’anima presente.
Presente contemporanea e assoluta.
Se l’anima fosse certo legata a carne e pelle, ma intrisa di coscienza.
Se l’anima fosse concreta, anche materiale, facile da vivere e accettare.
Se la coscienza non dimenticasse che siamo spiriti di pelle rivestiti.
Si consuma la pelle, brucia, ci brucia e ci distrae, ci ancora al bisogno, al quotidiano, al pasto e a tutto il resto.
Sono la coscienza, l’Io per eccellenza, attraverso corridoi lunghi una vita, vivo, esisto (sempre) e dunque sopravvivo.
Sono l’Io, vero.
Fiero e duraturo.
La coscienza non ha età.
Libera il corpo dall’età.
Non diremmo un giorno la mia coscienza.
Parlerei del mio corpo.
Io coscienza abito gli anni e mi distinguo nell’insieme.
La coscienza serena lascia tenera la pelle. Induce il sereno ed il sorriso.
Gioia, emozione, azione e movimento.
Adoperatevi a questo.
Vivere un corpo che falsamente possediamo.
Vivere sempre senza prima e neanche dopo.
La vita è corta, e l’Esistenza senza fine.
L’assoluto è facile.
La giovinezza è arte e vita.
Un dono per gli eletti.
Siatelo!