Apoptosi sociale

Ho appreso il significato della parola « apoptosi » durante il mio corso di specializzazione in oftalmologia.

In quel contesto l’apoptosi riguardava le cellule.

« L’apoptosi (o morte cellulare programmata) è il processo mediante il quale le cellule innescano la loro autodistruzione in risposta a un segnale ».

Fenomeno quindi « fisiologico » in natura, e acquisito a mio avviso nell’evoluzione sociale.

Abbiamo già conosciuto, nella storia, la crescita, l’apogeo e poi il declino dei popoli e delle società.

Roma e il suo Impero, un esempio lampante.

La caduta.

Non semplicemente guerra.

Oggi con il casco sul motorino stiamo andando in guerra su un cavallo a motore?

La nostra società si urbanizza nella connessione totale e si impoverisce nella povertà del messaggio.

La connessione è più simile a una catena piuttosto che a un passaggio di informazioni.

L’avidità di un’élite organizzata nasconde i propri interessi con la ricerca permanente del bene comune, riorientando i progetti sociali.

Si perseguono due obiettivi: il miglior guadagno prima dell’implosione del sistema e la certezza dell’accesso ai pochi luoghi sicuri rimasti il giorno dopo.

L’urgenza del bisogno costringe l’élite a sorvolare sulle fondamenta del progetto.

L’elezione di Biden negli Stati Uniti è l’esempio lampante di questa strategia suicida.

Immaginiamo di voler pilotare un aereo al di fuori della sua solita rotta e per farlo assumiamo un « non pilota »!

La guerra a cui la nostra generazione credeva di poter sfuggire ci ha raggiunti fuori dalla porta di casa.

Questo ci rende soldati nostro malgrado.

Combattenti?

Obiettivi passivi?

Realisti o sognatori?

La paura attira l’attenzione sulla mancanza di denaro.

Falso bersaglio, il denaro verrà semplicemente “aspirato” e la distribuzione condizionata a tutta una serie di obblighi liberticidi.

Allora…

La società post-atomica ritratta nei film di guerra degli anni ’80 e ’90, sarà solo leggermente diversa.

A meno che non venga intrapresa un’azione immediata, ci si arriverà senza le bombe.

Ci rimane l’intelligenza e il buono dell’umano.

Per disconnettere il Globale che si nutre di globale.

Indietro tutta e localizzazione totale.

E in tutto ciò l’apoptosi?

To be continued ….

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Condividere il post :

Pubblicazioni correlate

carlo mannone

L’Anello di Girgenti

Premessa Agganciare piccoli ciottoli del passato agli strali del futuro è sempre stata opera a me cara. Non per rallentarli o alterarne il movimento, bensì per infondere equilibrio usando l’esperienza. ___ A Roma, il 27 giugno 1917, al Teatro Nazionale

Leggi di più
carlo mannone

Ipercoscienza

Con il termine di ipercoscienza si definisce uno stato di particolare consapevolezza. Consapevolezza che il soggetto ha di sé, della propria identità e del mondo esterno.   L’Ipercoscienza va oltre l’essere umano mentale ed emozionale. Trovarsi in uno stato di

Leggi di più
carlo mannone

La barchetta di carta

C’era una volta una barchetta di carta che galleggiava all’interno di un grande secchio d’acqua. Aveva di fronte un cubetto di ghiaccio. Lo urtò e colò a picco. C’era una volta una grande barca, di legno e metallo, che galleggiava

Leggi di più